Guidare nei centri urbani e in autostrada può essere molto stancante e stressante, specie se lo si fa regolarmente. L’approccio umano-centrico di Mazda alla progettazione del veicolo si pone come un’antitesi alla frenesia della vita moderna: ciascun aspetto dei suoi interni è stato selezionato con cura per creare ambienti che aiutano il conducente a sentirsi rilassato e i suoi passeggeri perfettamente a proprio agio. Un’auto Mazda rappresenta un modo per andare altrove, letteralmente e metaforicamente.
Per chi desidera scappare da tutto, non c’è cosa migliore che immergersi in una foresta; in Giappone questo fenomeno è chiamato shinrin-yoku o, letteralmente, “bagno nella foresta”. Si tratta di un antidoto alla cultura ipertecnologica e di iper connessione dei giorni nostri. Anche io, come molte persone nel mondo, ho passato gran parte dell’ultimo anno chiusa in casa distanziandomi dagli altri, con giorni interi occupati dalla tecnologia: chiamate Zoom, serie TV non stop e abbondante uso dei social media. Ma appena ho l’opportunità di uscire dai confini della città, il mio primo pensiero è di rifugiarmi in un bosco.
Arrivo alla foresta che è l’alba, mentre una lieve foschia si solleva rivelando un paesaggio da fiaba colorato e denso, ricco d’imponenti sequoie, di felci leggere e di ruscelli con foglie galleggianti; tutto ciò mi fa sentire più “piccola”, come più piccole mi sembrano le mie preoccupazioni.
Non c’è nulla che possa distrarmi e inizio a notare delle goccioline di pioggia intrappolate in una ragnatela, mentre un rametto scrocchia spezzandosi sotto la mia scarpa e, inalando profondamente, sento l’odore rivitalizzante e agrumato dei pini baciati dal sole. Nelle favole le foreste rappresentano una trasformazione, e anche io mi sento pronta a liberarmi dallo stress dell’anno scorso e a lasciarmi penetrare da un senso atavico di benessere.
Seguendo i consigli del libro Immergersi nei boschi. Il metodo giapponese per coltivare la felicità e vivere più a lungo, scritto dal dottor Qing Li, ho lasciato a casa il cellulare e uso il respiro per ritrovare un senso di collegamento con la terra, espirando con la bocca fino a che non ho svuotato completamente i polmoni (liberandoli così dall’aria stantia) e poi inalando con il naso, espandendo la cassa toracica e lasciando che l’ossigeno arrivi alla bassa schiena e all’addome.
“L’aria delle foreste, oltre ad avere una concentrazione elevata di ossigeno, è anche ricca di fitoncidi, che rafforzano il sistema immunitario: si tratta di olii naturali presenti nelle piante che le proteggono dalle malattie”, spiega il dottor Li. “Nel suolo sono anche presenti dei batteri non nocivi che respiriamo chiamati mycobacterium vaccae; anche loro stimolano il sistema immunitario e hanno inoltre un effetto benefico sull’umore”.
“La foresta sembra pulsare di vita e di ritmi propri.”
Ascolto il suono calmante del canto degli uccelli. La foresta sembra pulsare con i suoi ritmi che tranquillizzano: il ticchettio di un picchio, il suono strisciante delle foglie cadute che si rialzano dal sentiero; sono rumori “preziosi” e ricchi di sfumature, rispetto a quelli ossessivi della vita moderna. “Le persone sono particolarmente sensibili alle frequenze comprese fra 2.500 e 3.500 hertz”, spiega ancora il dottor Li. “Il canto degli uccelli rientra in quest’intervallo, il che spiega perché è, letteralmente, musica per le nostre orecchie”.
La pratica della meditazione e del ritorno al presente esiste in Giappone da molto tempo e ben prima che il rumore bianco entrasse a far parte della vita moderna. Dunque non deve sorprendere che lo shinrin-yoku abbia avuto inizio in quel Paese e che le istituzioni giapponesi ne riconoscano i vantaggi. Nel 1982, il Governo lo riconobbe come un tipo di “terapia” ed entrò a far parte ufficialmente del programma di prevenzione sanitaria nazionale. Ora nel Paese esistono 44 foreste ufficialmente riconosciute per questa pratica.
In qualità di azienda giapponese, Mazda considera come valori assoluti il desiderio e la necessità degli esseri umani di godere di spazio e di calma. I suoi veicoli sono progettati considerando sempre come priorità il comfort e il benessere di chi li occupa. Le auto Mazda sono spazi sensoriali progettati con grande attenzione, in cui il cruscotto ordinato permette alla mente del conducente di concentrarsi senza inutili distrazioni, i materiali selezionati sono ispirati alla natura per aspetto e sensazioni, e i componenti audio-isolanti mantengono fuori dall’abitacolo ogni possibile fonte di disturbo sonoro.
Coinvolgendo tutti e cinque i sensi, trascorro il resto della giornata a riconnettermi con la natura: il tocco del muschio umido su un tronco caduto allontana da me ogni preoccupazione, i raggi di luce fra gli aghi di pino mi aiutano a rimanere nel presente, anziché rivangare il passato o preoccuparmi del futuro, e vedere la mia ombra danzare sulla corteccia di un tronco di quercia che somiglia a un puzzle mi fa sorridere di quella forma.
Trascorro l’intera giornata a riconnettermi con la natura e, dopo solo due ore, la mia mente è libera e il mio corpo rilassato. Il suolo naturale ha una carica elettrica molto bassa e mi sento collegata a terra e in armonia con le sue frequenze. La sera descrivo sul mio diario quell’esperienza prima di dormire come non mi capitava da mesi e… addormentandomi, sogno proprio la foresta.
Testo Lucille Howe / Immagini Rama Knight